Leggetelo camminando
“Riscopri cosa hai fatto due anni fa”, m’invita Google con una delle sue notifiche un po’ petulanti.
“Caro/a Google (sei maschio o femmina?), fatti i cavoli tuoi”, rispondo. “Non vedi che sono occupato?”
Ma Google è brava (ho deciso che è femmina, almeno in questo post) soprattutto in una cosa, a farti venire la curiosità.
“Proprio proprio non vuoi sapere cosa stavi facendo due anni fa?”, mi solletica.
Una curiosità tale che dopo un po’ ti prudono le mani e devi andare a vedere. Per forza.
Apro il link e appare un collage d’immagini, una strada romana, un monumento a pianta rotonda, un ragazzo che gioca a nascondersi dietro una statua.
E tutto mi ritorna in mente.
Christian Cappello. Via Appia Antica. La strada fatta insieme da Roma fino a Castel Gandolfo. A piedi. 20, 22 chilometri. Vi sembrano tanti? Chris, nel suo viaggio in giro per l’Italia, ne ha fatti 4.600. Trovatela sua storia nel suo libro, “Andare avanti”. Vi consiglio di leggerlo. Leggetelo camminando.
Nel selfie scattato da Chris, io sono in fondo. L’unico senza la maglietta di Marta4kids ONLUS (poi me la sono comprata, e anche la felpa). Tania non c’era perché lavorava. Le sarebbe piaciuto un sacco camminare lungo il basolato romano, un viaggio nello spazio ma anche nel tempo, indietro, quando su quelle pietre ormai lisce e arrotondate transitavano sandali di cuoio, ruote di carro, zoccoli di cavalli. Oggi l’antica regina viarum muore in una giungla di cespugli dalle parti dell’aeroporto di Ciampino.
Che fatica, poi, la salita fino a Castel Gandolfo, ma che bellezza, il Palazzo Pontificio, la residenza estiva dei Papi e, in basso, il Lago Albano scintillante sotto il sole. Poco distante, a Villa Vaselli, avevamo tenuto la nostra festa di matrimonio, un sabato di ottobre 2014. Mentre ero seduto in piazzetta e le gambe mi facevano così male che non riuscivo ad accosciarmi per fare una foto insieme agli altri, sentivo una musica provenire dalla direzione di Villa Vaselli. Mi sarebbe piaciuto andare a dare un’occhiata, ma dopo tutti quei chilometri, ero decisamente sfatto.
Chris si è fermato a dormire lì – il giorno dopo proseguiva il suo viaggio di raccolta fondi per la ricerca contro la fibrosi cistica; io egli altri ragazzi abbiamo ripreso il treno per Roma.
In meno di quaranta minuti abbiamo fatto al contrario il tragitto che ci era costato una giornata di sudore. Ci siamo salutati alla stazione, compagni occasionali di una camminata che avremmo ricordato per sempre.
Commenti recenti