La matita rossa
Da oggi il lavoro entra nel vivo. Giada R. mi ha inviato la prima parte del romanzo. Chi è Giada? L’editor di Passione Scrittore a cui è stato affidato il mio figlietto. Cosa fa Giada? Legge il romanzo. Ma non come una lettrice qualunque. Lo legge con la matita rossa.
(nel caso di Word, con il carattere rosso)
Grande rispetto per Giada, quindi.
Ansioso di vedere come se la sia cavata la mia creatura, apro baldanzoso il file. La schermata si riempie di segni vermigli. Per un istante penso che il computer abbia cominciato a lacrimare sangue e sto per gridare al miracolo. Poi mi ricordo di Giada e della matita rossa: è tutto a posto. Scorro qualche pagina. Ma sì, a parte qualche piccolo refuso, qualche correzione minore di grammatica e qualche inciampo di sintassi, il mio piccolo grande eroe se l’è cavata bene.
Aspetta un attimo. Cos’è quello? Le correzioni sono accompagnate qua e là da commenti. Ne leggo uno che attira la mia attenzione. Giada mi fa notare come uno dei personaggi, in quel punto del testo (siamo a pagina 4), dica una cosa, mentre successivamente (a pagina 54) ne sostenga un’altra, piuttosto differente. Volo a controllare cosa succede cinquanta pagine dopo. Giada ha ragione. Ma come, mi chiedo, come ho potuto non notarlo, ho letto e riletto il manoscritto mille volte, mi ci sono consumato gli occhi…
Inizio a sospettare che Giada, oltre alla matita rossa, abbia un altro superpotere: la vista a raggi X.
Il lavoro dell’editor è tanto oscuro (di solito il suo nome compare solo nei ringraziamenti) quanto prezioso. Ho completato la rapida scorsa al romanzo e ho trovato altri commenti come quello che ho descritto poco fa. Annotazioni puntuali sulla trama, sui personaggi, sui dialoghi. Consigli importantissimi perché un romanzo, specialmente un poliziesco/thriller come “Il vicino di casa”, deve essere a prova di bomba. Faccio un respiro profondo e riporto il cursore alla prima parola della prima pagina. Metto la caffettiera sul fuoco e, in attesa che il caffè sia pronto, ricomincio la lettura. Stavolta riga per riga, con gli occhi bene aperti per capire cosa mi sta indicando Giada. Per capire come perfezionare il romanzo sotto la sua guida e imparare, la prossima volta, con il prossimo libro, a fare meglio.
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